Roma si sta preparando per mettere in scena il grande, abbagliante, stupefacente, crepitante spettacolo dei fuochi d’ artificio.
Un evento che richiamava spettatori da tutta Europa e che ridiede orgoglio ai romani, un appuntamento imperdibile, un momento in cui Roma torna a splendere rimpadronendosi di quel suo antico fasto.
Un avvenimento dimenticato tra mille segreti ma che ritorna in vita grazie alla passioni di chi ha svolto un lavoro minuzioso di ricerca per far rinascere ” La Maraviglia” del tempo: La GIRANDOLA DI Castel Sant’ Angelo.
Roma si accende di luci e colori per il gran finale della festa dei patroni SS. Pietro e Paolo per una serata unica e indimenticabile. Si rimane stupefatti e sembra di non aver mai veduto cosa più bella in tal genere. Razzi che partono tutti insieme e si spandono circolarmente a forma di ventaglio.
Il disegno della girandola è stato immaginato da Michelangelo e perfezionato dal grande architetto napoletano Bernini ispirandosi ai vulcani, ed in particolare a quello di Stromboli che ” vomita fiamme e fuoco” . Il segreto era riposto nei colori e non sui colpi come oggi siamo abituati a sentire, si dice che erano usati 4500 razzi sparati in una sequenza molto particolare e che i “Flumina Lucis” i fiumi di luce così chiamati dal Bernini non dovevano essere meno di 60 e non oltre gli 80 questo affinché l’iride umana sensibile non avesse a confondersi nella successione dei colori.

Foto: Remo Casilli

Ma fermiamoci un attimo a riflettere. A cosa era destinato Castel Sant’Angelo prima?
All’origine era un monumento funerario per l’ Imperatore Adriano, dopo essere stato trasformato in castello divenne fortezza in cui papi, cardinali, principi, guerrieri e grandi personaggi vi furono imprigionati e giustiziati ed infine una oscura e terribile prigione di Stato.
E noi contenti di questo scenario magnifico per i fuochi d’ artificio che rallegra la città di Roma e lascia sorpreso chiunque ma non pensiamo che si svolge sulla tomba degli imperatori, presso le prigioni , dove giacquero persone incatentate e torturate.
Trasformazione sorprendente delle cose umane che solo a Roma può succedere che tante volte è caduta e tante volte risorta. Un’allegria un pò amara ma che fa rispendere un importante monumento sotto una nuova luce, più gioiosa, spensierata di ciò che fu nel suo passato.
Come diceva il poeta ” Passano le città, passano i regni” ma la girandola è eterna.

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